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- «L’Asticello, che si nutre di insetti, è una creatura pacifica e profondamente timida, ma se l’albero nel quale vive è minacciato è noto che balza sul taglialegna o sul fitochirurgo che cerca di danneggiare la sua casa e tenta di cavargli gli occhi con le lunghe dita puntute. Un’offerta di porcellini di terra placherà l’Asticello abbastanza a lungo da consentire al mago o alla strega di rimuovere un po’ di legno da bacchetta dal suo albero.»
- — Newt Scamander, Gli Animali Fantastici: dove trovarli[src]
L'Asticello (ing: Bowtruckle) è una creatura magica arboricola di piccole dimensioni, grande all’incirca quanto una mano umana. Insettivoro per natura, vive sugli alberi e si distingue per il suo aspetto mimetico: il corpo sottile e allungato, composto da corteccia e ramoscelli, ricorda una figurina stilizzata dal volto piatto. Ha dita lunghe e affilate - due per ogni mano - e gli occhi di un caldo colore bruno, che contribuiscono al suo aspetto vigile e mimetico, perfettamente adattato all’ambiente boschivo in cui si nasconde. La sua capacità di fondersi con il fogliame lo rende particolarmente difficile da individuare a occhio nudo.[1]
Descrizione
L’Asticello si trova principalmente nell’Inghilterra occidentale, nel sud della Germania e in alcune foreste della Scandinavia. Un gruppo di Asticelli viene comunemente definito ramo (branch).
Questa creatura svolge il ruolo di guardiano dell’albero in cui dimora, e sceglie accuratamente il proprio habitat tra le piante il cui legno possiede le caratteristiche ideali alla fabbricazione di bacchette magiche. Non si insedia mai su alberi comuni.[2]
Di indole generalmente pacifica, l’Asticello si mostra tuttavia estremamente aggressivo se percepisce una minaccia nei confronti del proprio albero o di sé stesso. In tal caso, tenta di colpire l’aggressore mirando agli occhi, sfruttando le proprie dita lunghe e appuntite, capaci di infliggere ferite considerevoli[1]. Tali dita, simili a rametti, sono perfettamente adattate anche per estrarre gli onischi (di cui è ghiotto) dalla corteccia, e si rivelano efficaci persino nello scassinare serrature, grazie alla loro forma sottile e flessibile[1].
L’Asticello è inoltre noto per la sua abilità nell’evitare la maggior parte degli incantesimi, qualità che ne rende difficoltosa la cattura. Per prelevare foglie o frammenti di legno dall’albero abitato da un Asticello senza incorrere nella sua ostilità, è necessario offrirgli un tributo di cibo, così da distrarlo e placarne l’istinto protettivo.[1]
Storia
La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ospitava un’isoletta abitata da Asticelli nel cuore del Lago Nero. Newt Scamander era solito recarvisi durante i suoi anni da studente, tanto da riuscire a conquistare la fiducia di queste creature schive e guardinghe. Tra febbraio e giugno del 1913, decise di portarvi Leta Lestrange, nel tentativo di sollevarle il morale e distrarla dalle sue preoccupazioni.[3]
Nel 1926 Newt Scamander, aspirante magizoologo, si recò a New York con una valigia piena di creature magiche, tra cui un piccolo ramo abitato da Asticelli. Uno di essi, Pickett, aveva difficoltà a relazionarsi con i suoi simili e così trascorreva molto tempo nella tasca frontale del cappotto di Newt, a cui era molto affezionato.[4]
Nel corso dell’anno scolastico 1987-1988, gli studenti del quarto anno di Cura delle Creature Magiche studiarono gli Asticelli sotto la guida del professor Silvanus Kettleburn.[5] Uno degli esemplari appartenenti al professore ricevette addirittura un nome scelto dal fratello o la sorella di Jacob, che decise di battezzarlo Jacob, Barnaby Junior o Newt, in onore di una persona omonima.[6]
Altri studi sugli Asticelli vennero condotti durante l’anno scolastico 1995–1996 da parte degli studenti del quinto anno di Cura delle Creature Magiche, sotto la guida della professoressa supplente Wilhelmina Caporal.[2]
XXI secolo
Nel 2008, un nuovo studente del primo anno aiutò il professor Neville Paciock ad annaffiare delle giovani piantine di Asticello nella serra di Erbologia. Il professore suggerì di utilizzare l'incantesimo Aguamenti al posto di un semplice annaffiatoio, ma, nel tentativo di irrigare un piccolo esemplare, il ragazzo finì involontariamente per ferirlo. La creatura, irritata, reagì con aggressività, e solo l’intervento di Neville – che si affrettò a scusarsi e a offrirle un bocconcino in segno di pace – impedì che tentasse di cavargli gli occhi.[7]
Etimologia
Il termine originale Bowtruckle deriva dallo scozzese antico to bow, con il significato di "vivere, dimorare" mentre truckle nell'inglese medievale significava "alberello". Letteralmente, dunque, bowtruckle significa "colui che vive in un alberello". Per traslato, può anche essere inteso come "colui che si sottomette", dato che nell'inglese antico certi termini affini ricordano molto la parola.
In italiano
In italiano la traduzione ha dato spazio a molte varianti. Nel quinto libro della saga, quando furono menzionati per la prima volta, sono detti Asticelli, mentre nei videogiochi prendono il nome di Servienti.
Voci correlate
- Finn
- Marlow
- Pickett
- Poppy
- Titus
- Tom
Curiosità
- Al Comic-Con 2016, Eddie Redmayne ha scelto un l'Asticello che Newt Scamander chiama Pickett come il suo animale preferito in Animali fantastici e dove trovarli.
Galleria
Apparizioni
Note
- ↑ 1,0 1,1 1,2 1,3 Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli
- ↑ 2,0 2,1 Harry Potter e l'Ordine della Fenice, Capitolo 13 (Punizione con Dolores)
- ↑ Animali fantastici - I crimini di Grindelwald
- ↑ Animali fantastici e dove trovarli (film)
- ↑ Harry Potter: Hogwarts Mystery, Quarto anno, Capitolo 3 (Tutto sugli Asticelli) - Lezione di Cura delle Creature Magiche “Asticelli”
- ↑ Harry Potter: Hogwarts Mystery, Quarto anno, Capitolo 4
- ↑ Harry Potter: Scopri la Magia, Primo Anno, Aguamenti




