Harry Potter Wiki
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La seconda battaglia di Hogwarts fu l'ultima battaglia della Seconda Guerra dei Maghi. Si tenne la notte del 2 maggio 1998 quando Lord Voldemort scoprì che il suo arcinemico Harry Potter era a Hogwarts per trovare e distruggere uno dei suoi Horcrux, in modo da poterlo sconfiggere ordinò ai suoi Mangiamorte e alle Creature Oscure sotto il suo controllo di attaccare la scuola. Alla difesa del castello presero parte l'Ordine della Fenice, l'Esercito di Silente, nonché molti studenti e insegnanti di Hogwarts.

La battaglia si concluse con una vittoria decisiva per l'Ordine e l'ES, con molti Mangiamorte uccisi o catturati e lo stesso Voldemort morto. Fu la battaglia più devastante della guerra, e causò molte vittime.

La battaglia[]

Preparativi[]

Voldemort che aveva ormai scoperto che Harry aveva trovato e distrutto la maggior parte dei suoi Horcruxfu avvertito che il suo nemico era tornato a Hogwarts, e quindi si preparò ad attaccare il castello con tutte le sue forze.

«... l'evacuazione verrà coordinata dal signor Gazza e da Madama Chips. Prefetti, al mio segnale, condurrete i ragazzi della vostra Casa, in ordine, verso il punto di evacuazione».

Molti studenti sembravano pietrificati. Ma mentre Harry costeggiava le pareti, cercando Ron e Hermione al tavolo di Grifondoro, Ernie Macmillan si alzò da quello di Tassorosso e urlò: «E se vogliamo restare a combattere?» Fu salutato da alcuni applausi sparsi.

«Se siete maggiorenni, potete restare» rispose la professoressa McGranitt.

Dopo aver cacciato Piton dal castello e aver messo fuori combattimento i Carrow la McGranitt ordinò quindi che gli studenti fossero condotti nella Sala Grande. Lì, lei e Kingsley Shacklebolt annunciarono che gli studenti abbastanza grandi per combattere (di età pari o superiore a 17 anni) potevano restare se volevano, mentre gli studenti più giovani sarebbero stati evacuati da Poppy Chips e Argus Gazza attraverso il passaggio attraverso la Testa di Porco.

Minerva e Molly Battaglia di Hogwarts

La professoressa McGranitt anima le statue di Hogwarts affinché difendano la scuola.

I professori preparano poi le difese del castello, sebbene sapessero tutti che, indipendentemente dalla protezione che fornivano, Voldemort alla fine sarebbe riuscito a entrare. Mentre il Castello di Hogwarts veniva fortificato, Harry chiese a Vitious del diadema di Corvonero, ma Vitious lo informò che non era stato visto "a memoria d'uomo". Nel frattempo, Minerva incantò le statue e le armature della scuola per aiutare a difendere il castello e ordinò a Gazza di trovare Pix il Poltergeist affinché aiutasse nella difesa.

Quando Harry e Luna tornarono alla Stanza delle Necessità, scoprirono che erano arrivate ancora più persone. Fred Weasley aveva allertato l'Esercito di Silente, che a sua volta aveva convocato l'Ordine della Fenice.

L' Ordine della Fenice e i professori concordarono un piano di battaglia e cominciano a dividersi in gruppi. Mentre la tensione aumenta per l'imminente battaglia, Harry cerca ansiosamente Ron e Hermione, di cui non aveva notizie da un po'.

Ma la conclusione fu coperta da un'altra voce che rimbombò nella Sala. Era acuta, fredda e chiara: impossibile capire da dove venisse, sembrava uscire dalle mura stesse, come se, alla pari del mostro che un tempo aveva controllato, vi fosse rimasta assopita per secoli.

«So che vi state preparando a combattere». Ci furono urla tra gli studenti; alcuni si aggrapparono ai compagni, guardandosi intorno terrorizzati in cerca della fonte del suono. «I vostri sforzi sono futili. Non potete fermarmi. Io non voglio uccidervi. Nutro un enorme rispetto per gli insegnanti di Hogwarts. Non voglio versare sangue di mago». Nella Sala calò il silenzio, il genere di silenzio che preme contro i timpani, che sembra troppo grande per essere contenuto dai muri.

«Consegnatemi Harry Potter» proseguì la voce di Voldemort «e a nessuno verrà fatto del male. Consegnatemi Harry Potter e lascerò la scuola intatta. Consegnatemi Harry Potter e verrete ricompensati. «Avete tempo fino a mezzanotte». Il silenzio li inghiottì di nuovo. Le teste si voltarono, ogni occhio nella Sala sembrava aver trovato Harry e tenerlo immobilizzato nel riverbero di migliaia di raggi invisibili. Poi una figura si alzò dal tavolo di Serpeverde; Harry riconobbe Pansy Parkinson, che levò un braccio tremante e urlò: «Ma è laggiù! Potter è laggiù! Qualcuno lo prenda!» Prima che Harry potesse parlare, ci fu un movimento collettivo. I Grifondoro si alzarono a fronteggiare non lui, ma i Serpeverde. Poi anche i Tassorosso si alzarono, e quasi nello stesso istante i Corvonero: davano tutti le spalle a Harry e guardavano Pansy. Harry, sgomento e commosso, vide bacchette sbucare dappertutto, sfilate da sotto i mantelli e dalle maniche.

Pansy vuole consegnare Harry

Pansy vuole consegnare Harry.

All'improvviso, la voce di Voldemort risuonò in tutta Hogwarts e Hogsmeade. Riddle informò la scuola che se gli avessero consegnato Harry entro mezzanotte, nessuno di coloro che vi si trovavano si sarebbe fatto male. Pansy Parkinson, vedendo Harry, si alzò e urlò che qualcuno lo prendesse; tutta la Casa di Grifondoro si sollevò in massa, seguita quasi immediatamente da tutti i Corvonero e Tassorosso, e come uno solo tutti estrassero le proprie bacchette, indicando la propria volontà di combattere per Harry. La professoressa McGranitt annunciò che tutta la Casa di Serpeverde sarebbe stata evacuata, seguita dalle altre Case, attraverso il passaggio attraverso la Locanda Testa di Porco, anche se i maggiorenni erano potevano rimanere se lo desideravano. Non rimase nessun Serpeverde, rimasero un certo numero di Corvonero più anziani, un quarto di Tassorosso e metà di Grifondoro per combattere. Solo durante la seconda fase della battaglia alcuni studenti di Serpeverde tornarono per combattere insieme a dei rinforzi[1]

Prima metà della battaglia[]

Hogwarts-ProtegoHorribilis

Voldemort sfonda le difese di Hogwarts.

Sollecitato dalla professoressa McGranitt, Harry partì di nuovo alla ricerca dell'Horcrux. Alcuni minorenni sgattaiolarono indietro e rimasero nel castello per contribuire alla difesa. Mentre i difensori di Hogwarts si preparavano a tenere a bada Voldemort in modo che Harry potesse finire la sua ricerca dell'oggetto di Corvonero. I Mangiamorte lanciarono attacchi al castello ma i difensori di Hogwarts riuscirono a respingerli usando una serie di tattiche. Alla fine però Voldemort, riuscì a sfondare gli incantesimi di difesa. Aberforth Silente e Rubeus Hagrid, il suo segugio Thor e il suo fratellastro Grop corsero a dare man forte ai protettori del castello. Durante i duelli, i ritratti sui muri, tra cui quello di Sir Cadogan, si precipitavano tra le loro tele urlando notizie da altre parti del castello o dando incoraggiamenti ai combattenti.

Dopo che Scabior ebbe verificato se fosse sicuro attraversare le protezioni ormai rotte, i Ghermidori caricarono sul Ponte di Legno per accedere al castello. Mentre Neville correva verso il Cortile della Torre dell'Orologio, duellò brevemente con Scabior prima di lanciare un incantesimo che rimbalzò sulle travi di legno producendo una grande esplosione distruggendo parte del ponte. Mentre i Ghermidori cadevano nel burrone sottostante, Neville si gettò sulla parte inesplosa della struttura, tenendosi alle travi di legno intatte, mentre altri studenti venivano in suo soccorso.

Mentre i giganti si facevano strada nel Viadotto, il Cortile del Viadotto finì sotto il fuoco delle maledizioni dei Mangiamorte, che fecero esplodere gran parte del chiostro. Le armature lottarono contro i giganti, riuscendo a stenderne uno, ma anche loro finirono sotto i colpi dei Mangiamorte. Questo attacco ebbe un risultato positivo per le forze di Voldemort, che riuscirono ad avanzare appena fuori dal Castello e a distruggere gran parte dell'esercito di armature della scuola.

Due giganti morirono durante questo assalto, uno strangolato dai rampicanti del Tranello del Diavolo piazzati dalla Professoressa Sprite e l'altro abbattuto dalle armature. Mentre un Mangiamorte calvo cercava di materializzarsi attraverso una delle finestre, fu notato da Kingsley Shacklebolt, che lo colpì con un incantesimo che lo buttò giù dalla finestra uccidendolo.

«Ho rubato il diadema. Volevo diventare più intelligente, più importante di mia madre. L'ho preso e sono fuggita. Mia madre, dicono, non ha mai ammesso che il diadema era sparito, ha finto di averlo ancora. Ha nascosto il furto, il mio terribile tradimento, anche agli altri fondatori di Hogwarts. Poi si è ammalata, mortalmente. Nonostante la mia perfidia, voleva vedermi per l'ultima volta. Mandò a cercarmi un uomo che mi aveva molto amato, anche se io avevo disdegnato le sue profferte. Sapeva che non avrebbe smesso di cercarmi finché non mi avesse trovato>>.

Harry parla con Helena

Helena parla con Harry.

Mentre la battaglia infuriava, Harry pensò alle possibili posizioni dell'Horcrux legato a Corvonero. Ciò che tutti sembravano associare a Corvonero era il diadema perduto, ma nessuno lo aveva mai visto in vita sua, ed Harry decise di chiedere a un fantasma, poiché erano in circolazione da molto più tempo di chiunque altro. Harry trovò Nick Quasi Senza Testa e gli chiese dove trovare il fantasma della casa di Corvonero. Un po' seccato dal fatto che Harry non volesse il suo aiuto, Nick indicò la Dama Grigia e Harry la inseguì e le chiese se sapesse qualcosa del diadema. Dopo essersi guadagnato la sua fiducia, rivelò di essere la figlia di Priscilla Corvonero, e che aveva rubato il diadema a sua madre per diventare più intelligente di lei. Disse anche di aver nascosto il diadema in un albero cavo in una foresta in Albania, e ammise di averne parlato a un altro studente, molti anni prima. Harry capì che Voldemort aveva ammaliato Helena per farsi dare informazioni sul diadema e dopo averlo recuperato e trasformato in un Horcrux lo aveva nascosto a Hogwarts la notte in cui chiese a Silente il lavoro di professore di Difesa contro le Arti Oscure e che Voldemort agiva da solo e poteva essere stato abbastanza arrogante da pensare di essere stato l'unico a scoprire la Stanza delle Necessità e che aveva nascosto lì il Diadema.

Ron ed Hermione nella Camera dei Segreti

Hermione distrugge la Coppa di Tassorosso.

Tornato alla Stanza delle Necessità, Harry trovò lì Ron e Hermione che lo informarono che Ron aveva aperto la Camera dei Segreti imitando il suono in Serpentese che Harry aveva emesso per aprire il Medaglione Horcrux, e Hermione aveva recuperato diverse zanne di Basilisco, usandone una per distruggere la Coppa di Tosca Tassorosso, uno degli Horcrux e recuperando le altre per distruggere qualsiasi Horcrux che avessero trovato dopo. I tre quindi si diressero nella Stanza delle Necessità per cercare l'Horcrux.

Ginny era lì, insieme a Tonks e alla nonna di Neville che avevano sigillato il tunnel per la Testa di Porco. Le tre donne se ne andarono presto per unirsi alla battaglia, in modo che il trio potesse cambiare l'ambientazione della Stanza delle Necessità.

"Harry, Ron e Hermione schizzarono dietro di lui, e il fuoco dietro di loro. Non era un fuoco normale; Tiger aveva usato una maledizione ignota a Harry: quando voltavano un angolo le fiamme li inseguivano come se fossero vive, coscienti, decise a ucciderli. Poi il fuoco si trasformò, formando un branco gigantesco di bestie feroci: serpenti fiammeggianti, Chimere e draghi sorsero e ricaddero e risorsero, e i detriti secolari dei quali si stavano cibando venivano scagliati nelle loro fauci, lanciati in alto dai loro stessi artigli prima di essere consumati dall'inferno".

Harry fugge dall'Ardemonio

Harry fugge dall'Ardemonio.

Harry, Ron e Hermione si divisero per cercare il diadema tra i cumuli di oggetti nascosti. Tuttavia, quando Harry lo trovò, fu messo all'angolo da Draco Malfoy e dai suoi aiutanti, Vincent Tiger e Gregory Goyle e ne derivò uno scontro feroce; nel tentativo di ucciderli Tiger scatenò l'Ardemonio, dando fuoco alla stanza e agli oggetti che conteneva. Mentre il fuoco maledetto consumava l'intera stanza, Tiger si perse tra le fiamme, terrorizzato perché non aveva alcun controllo su ciò che aveva scatenato. Harry notò alcuni vecchi manici di scopa e per sfuggire all'incendio, ci salì sopra per scappare. Mentre se ne andavano, però, vide Malfoy e Goyle ancora privo di sensi e li salvò. Poi vide il diadema lanciato in giro dall'Ardemonio e lo afferrò, poi si diresse verso la porta. Per poco non vennero uccisi e una volta usciti dalla stanza, crollarono sul pavimento del corridoio. Mentre volavano fuori nel corridoio, la porta si chiuse di colpo dietro di loro e scomparve. Ora atterrato, Harry guardò il diadema emettere un sottile strillo e poi cadere a pezzi nella sua mano. L'Ardemonio in fatti era una delle poche cose in grado di distruggere gli Horcrux.

A quel punto però i Mangiamorte erano riusciti a entrare nel castello e il trio corse a combatterli. Mentre si univano a Percy e George una massiccia esplosione frantumò il muro, facendo saltare in aria un lato del castello. Mentre Harry e Hermione lottavano tra le macerie per vedere cosa fosse successo, si resero conto con orrore che Fred era morto. Cercando di proteggere il corpo di Fred da ulteriori danni o profanazioni, Harry e Percy nascosero il suo corpo in una fessura, e Percy poi caricò il Mangiamorte Augustus Rookwood.

"Hermione urlò e Harry, voltatosi, non dovette chiedere perché. Un ragno mostruoso, grande come un'utilitaria, cercava di arrampicarsi attraverso il grosso foro nella parete: uno dei discendenti di Aragog era sceso in campo".

A peggiorare la situazione, le Acromantule che vivevano nella Foresta che erano state scacciati dai Mangiamorte che avevano rivendicato il loro territorio come base, si stavano avvicinando al castello e aggredirono gli Hogwortiani come i sostenitori di Voldemort. Harry guardò dentro la mente di Voldemort su istruzione di Hermione per vedere dove si trovavano lui e Nagini e scoprì successivamente che si il suo nemico era nella Stamberga Strillante, e aveva ordinato a Lucius Malfoy di trovare Severus Piton e portarlo alla baracca. Per raggiungerlo il trio non ebbe altra scelta che tuffarsi nella battaglia sotto il Mantello dell'Invisibilità di Harry.

"In quell'istante, il pesante portone di legno si spalancò ed entrarono altri ragni giganti. Urla di orrore lacerarono l'aria; i duellanti si dispersero, i Mangiamorte come gli Hogwartiani, e schizzi di luce rossa e verde volarono in mezzo ai mostri, che tremarono e s'impennarono, più terrificanti che mai".

A un certo punto le porte anteriori si spalancarono e i ragni giganti entrarono. Il panico scatenato dalla vista degli enormi aracnidi, interruppe il combattimento e, le due parti si allearono temporaneamente per respingere le Acromantule. Hagrid andò dai ragni urlando alla gente di non far loro del male, e scomparve in mezzo a loro mentre i ragni si allontanavano a sciami dall'assalto lanciato contro di loro.

"Dall'angolo del castello spuntò Grop; Harry si rese conto solo adesso che in effetti era un gigante di taglia ridotta. Il mostro gargantuesco che cercava di schiacciare la gente ai piani di sopra voltò la testa e ruggì. Avanzò a passi pesanti verso il suo simile più piccolo, facendo vibrare i gradini di pietra. Grop spalancò la bocca storta, mettendo in mostra denti gialli e grandi come mezzi mattoni, poi si scagliarono l'uno contro l'altro con la ferocia di due leoni".

Grop si scaglia contro gli altri giganti

Grop si scaglia contro gli altri giganti.

Mentre Harry gli correva dietro, fu quasi schiacciato da un gigante, che procedette a sfondare con un pugno una finestra superiore. Grop arrivò barcollando dietro l'angolo, e i due giganti si lanciarono l'uno contro l'altro, mentre Fierobecco e i Thestral arrivarono in volo a dare manforte a Grop.

Il trio scappò via dai giganti e, mentre erano a metà strada verso la foresta, un centinaio di Dissennatori planarono verso di loro, succhiando la felicità da Harry mentre avanzavano; Harry, Ron ed Hermione erano troppo sconvolti dalla morte di Fred per riuscire a tenere a lungo i loro Patronus ed erano troppo debilitati dalle brutte esperienze degli ultimi nove mesi, ma Luna Lovegood, Ernie Macmillan e Seamus Finnigan arrivarono ​​a salvarli. Con il più grande sforzo che gli fosse mai costato, Harry riuscì a evocare a sua volto un Patronus e i Dissennatori si dispersero.

Il trio corse verso il Platano Picchiatore, l'ingresso della Stamberga, sapendo che distruggere il serpente e sconfiggere Voldemort era l'unico modo per porre fine a tutto e Ron usò un Incantesimo di Levitazione per far volare in alto un ramoscello e conficcarlo nel punto vicino alle radici, fermando all'istante i rami del violento albero. Sebbene Harry avesse ripensamenti sul condurre Ron e Hermione esattamente dove Voldemort si aspettava che andasse, si rese conto che ormai non aveva scelta.

La morte di Piton[]

Prima di raggiungere la fine del tunnel, Harry indossò il Mantello dell'Invisibilità e spense la bacchetta accesa. Poi sentì delle voci provenire dalla stanza proprio davanti a lui, attutite da una cassa che bloccava il tunnel. Harry vide attraverso il piccolo spazio tra la cassa e il muro Nagini, che roteava e si arrotolava nella sua sfera incantata protettiva e fluttuante, e una mano bianca dalle lunghe dita che giocherellava con una bacchetta.

Piton, a pochi centimetri da dove Harry era nascosto, disse a Voldemort che la resistenza del castello stava crollando, e Voldemort rispose che non c'era bisogno che tornasse nella mischia. Severus si offrì di portare Potter da Voldemort, ma lui rifiutò, cambiando argomento dicendo che la Bacchetta di Sambuco non sembrava avere i poteri fenomenali che si diceva possedesse rifiutò di nuovo di lasciar andare Severus, dicendo che il ragazzo sarebbe andato da lui, poiché avrebbe odiato vedere i suoi amici morire per lui quando e che aveva ordinato ai suoi Mangiamorte di catturare Potter vivo. Alla fine il Signore Oscuro disse a Piton che credeva di aver capito perché la Bacchetta di Sambuco non sembrasse funzionare con lui: non ne era il vero padrone e credendo che Piton avesse vinto la fedeltà della bacchetta uccidendo Albus Silente, ipotizzò che finché Severus fosse vissuto, la Bacchetta di Sambuco non gli sarebbe mai appartenuta veramente. Piton cercò di spiegare la situazione, ma Voldemort mandò Nagini a ucciderlo e il serpente lo azzannò al collo.

Piton da a Harry i suoi ricordi

Piton da a Harry i suoi ricordi.

Dopo che Voldemort lasciò la baracca con Nagini, Harry entrò nella stanza, e senza sapere perché si avvicinò a Piton e si tolse il Mantello dell'Invisibilità e guardò l'uomo che odiava, e gli occhi di Piton si spalancarono nel vedere Harry e dato che non riusciva a parlargli gli passò i suoi ricordi che Hermione mise in una boccetta che aveva evocato. Subito dopo lo pregò di guardarlo, in modo da poter vedere come ultima cosa degli occhi simili a quelli del suo amore, Lily Evans.

Armistizio[]

"I tavoli delle Case erano spariti e la Sala era affollata. I sopravvissuti erano a gruppetti e si abbracciavano. Madama Chips e un gruppo di volontari curavano i feriti sulla pedana in fondo. Tra questi c'era Fiorenzo; perdeva sangue dal fianco e tremava, disteso a terra, incapace di alzarsi. I morti erano disposti in fila al centro della Sala".

Poco dopo la morte di Piton, Voldemort, concesse un armistizio di un'ora a Harry per consegnarsi e minacciando di uccidere tutti se non avesse obbedito. Successivamente, i difensori si raggrupparono e portarono i feriti e i morti nella Sala Grande. Incapace di sopportare quella vista e sentendosi responsabile per l'accaduto, Harry corse nell'ufficio del Preside e usò il Pensatoio lì presente per vedere i ricordi di Piton. Fu così che scoprì che era stato innamorato di sua madre, Lily, fin da quando era piccolo e che era stato dalla parte di Silente, da quando Voldemort l'aveva presa di mira e che Silente stesso gli aveva ordinato di ucciderlo, dato che era stato colpito da una maledizione posta da Voldemort sull'anello di Orvoloson Gaunt, e sarebbe morto comunque.

«Precisamente. Se Lord Voldemort cesserà di mandare Nagini a eseguire i suoi ordini, ma la terrà al sicuro accanto a sé, sotto protezione magica, allora credo che sarà bene dirlo a Harry». «Dirgli cosa?»

Silente trasse un profondo respiro e chiuse gli occhi.

«Dirgli che la notte che Lord Voldemort cercò di ucciderlo e Lily interpose la propria vita tra di loro come uno scudo, l'Anatema che Uccide gli rimbalzò addosso: un frammento dell'anima di Voldemort fu violentemente separato e si agganciò alla sola anima vivente rimasta nella casa che crollava. Parte di Lord Voldemort vive dentro Harry, ed è questa che gli dà il potere di parlare con i serpenti e un legame con la mente di Voldemort che non ha mai compreso. E finché quel frammento di anima, di cui Voldemort non sente la mancanza, resta aggrappato a Harry e da lui protetto, Lord Voldemort non può morire».

A Harry parve di osservare i due uomini dall'estremità di un lungo tunnel: erano lontanissimi e le loro voci echeggiavano in modo bizzarro nelle sue orecchie.

«Quindi il ragazzo... il ragazzo deve morire?» chiese Piton, tranquillo. «E deve ucciderlo Voldemort in persona, Severus. Questo è fondamentale».

Un altro ricordo mostrava Albus Silente che diceva a Piton che, se mai ci fosse stato un momento in cui Voldemort avesse tenuto Nagini magicamente protetta e sempre sotto i suoi occhi, lui avrebbe dovuto dire a Harry che era un settimo Horcrux, creato inavvertitamente da Voldemort e che doveva morire affinché Voldemort venisse ucciso. Piton si sentì ingannato, sconvolto dal fatto che Silente lo avesse costretto a proteggere il figlio di Lily solo per vederlo morire, anche se a suo dire era più per la memoria di Lily che per Harry stesso.

Il sacrificio di Harry[]

"Finalmente, la verità. Disteso con la faccia nel tappeto polveroso dello studio dove un tempo aveva creduto di apprendere i segreti della vittoria, Harry capì infine che non doveva sopravvivere. Il suo compito era dirigersi tranquillamente nelle braccia accoglienti della Morte. Sulla strada, doveva distruggere gli ultimi legami di Voldemort con la vita, così che quando finalmente si fosse offerto a lui, senza nemmeno alzare la bacchetta per difendersi, l'epilogo sarebbe stato netto, e ciò che sarebbe dovuto accadere a Godric's Hollow si sarebbe compiuto: nessuno dei due sarebbe vissuto, nessuno dei due poteva sopravvivere".

Harry uscì dal Pensatoio e finalmente seppe la verità; non era destinato a sopravvivere. Il suo compito era stato quello di sbarazzarsi degli Horcrux di Voldemort e poi camminare con calma verso la sua morte. Mentre giaceva sul pavimento dell'ufficio del Preside, Harry provò terrore e paura alla consapevolezza che doveva morire e capì che Silente aveva sempre pianificato la sua morte, per sconfiggere Voldemort.

Tuttavia, Harry si rese conto che Silente lo aveva sopravvalutato e che c'era ancora un Horcrux Nagini, ma Ron e Hermione che sapevano tutto avrebbero ucciso il serpente. Non volendo perdere tempo con gli addii, Harry indossò il Mantello dell'Invisibilità e scese per andare da Voldemort. Strada facendo si imbatté in Oliver Baston e vide Neville Paciock e decise di affidarsi a Neville, dicendogli che nel caso ne avesse avuto la possibilità, avrebbe dovuto uccidere il serpente di Voldemort. Essendosi assicurato che ci fossero delle riserve che potesse continuare quando fosse morto proseguì il suo cammino. Quando raggiunse il limite della foresta, sentì il freddo di uno sciame di Dissennatori, ma non poteva certo evocare un Patronus nelle sue condizioni. A questo punto, tirò fuori il Boccino che aveva ereditato da Silente, il primo Boccino che avesse mai catturato, capì cosa doveva fare per prendere la Pietra della Resurrezione al suo interno: dire che stava per morire.

I risorti proteggono Harry

I risorti proteggono Harry.

Harry usò la pietra per evocare James Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Lily Evans. I quattro lo consolarono e promisero di stargli accanto e agirono come Patorni, proteggendolo dai Dissennatori. e Harry continuò ad addentrarsi nella foresta per trovare Voldemort. Si imbatte in Yaxley e Dolohov e li seguì arrivando al covo di Voldemort. Quest'ultimo ormai era convinto che Harry non sarebbe venuto, ma lui rese nota la sua presenza, e non tentò di attaccare Nagini, sapendo che era troppo ben protetta. Voldemort quindi scagliò un Anatema che Uccide contro Harry che non si difese.

Il Limbo[]

Anima mutilata di Voldemort

L'anima mutilata di Voldemort.

Harry si ritrovò sdraiato a faccia in giù in una strana stanza. Non conoscendo la natura di questo posto, o le sue leggi fisiche, si rese conto di essere nudo. Non appena se ne rese conto, gli apparvero dei vestiti e sentì strani rumori. Guardando più attentamente i dintorni, Harry vide un grande tetto di vetro a cupola scintillare alto sopra di lui, e pensò che forse era in un palazzo. Girandosi lentamente sul posto, i suoi dintorni mutarono davanti ai suoi occhi in un ampio spazio aperto Harry indietreggiò quando vide la cosa che faceva quei rumori.

"Aveva individuato la cosa che faceva quei rumori. Aveva le sembianze di un bambino piccolo, nudo, rannicchiato a terra, la pelle ruvida e rossa, come scorticato, e giaceva sotto una sedia dove l'avevano abbandonato: non voluto, nascosto, si sforzava di respirare. Gli faceva paura. Nonostante fosse piccolo e fragile e ferito, non desiderava avvicinarsi. Tuttavia si mosse lentamente verso di lui, pronto a balzare indietro all'istante. Ben presto fu abbastanza vicino da toccarlo, ma non riusciva a farlo. Si sentì un codardo. Avrebbe dovuto consolarlo, ma lo disgustava".

Harry e Silente in Limbo

Harry e Silente nel Limbo.

Aveva la forma di un bambino piccolo e nudo, rannicchiato a terra, con la pelle ruvida e rossa, dall'aspetto scorticato e tremante. Harry ne aveva paura, provando sia pietà che repulsione. In quel momento, una voce disse a Harry che non poteva fare nulla e vide Albus Silente che avanzava a grandi passi verso di lui.

Silente condusse Harry lontano dal bambino scorticato. I due si sedettero e Harry guardò Silente e vide tutto ciò che ricordava di lui. Sapendo che Silente era morto, Harry chiese se fosse morto anche lui. Silente disse che non era così e che il fatto che Harry si fosse sacrificato volontariamente aveva fatto tutta la differenza. Per fortuna la parte di Voldemort che viveva dentro Harry era ormai stata distrutta, ma lui chiese a Silente cosa fosse la piccola creatura mutilata che tremava sotto la sedia, e Silente rispose che era qualcosa che non potevano aiutare.

Harry chiese come potesse essere vivo, e Silente spiegò che era perché Voldemort, nella sua ignoranza, nella sua avidità e nella sua crudeltà, aveva usato il sangue di Harry per ricostruire il suo corpo vivente nel 1995 nel cimitero di Little Hangleton. Quindi, essendo il sangue di Harry nelle vene di Voldemort, la protezione di Lily era dentro entrambi, facendo sì che Voldemort avesse legato Harry alla vita fino a che viveva.

Harry chiese poi perché la sua bacchetta avesse rotto la bacchetta che Voldemort aveva preso in prestito. Silente gli disse che quando avevano duellato scatenando un Prior Incantatio la bacchetta di Harry avesse assorbito parte del potere e delle qualità della bacchetta di Voldemort e durante la Battaglia dei Sette Potter, la bacchetta di Harry riconobbe Voldemort, e rigurgitò parte della magia di Voldemort contro di lui, magia molto più potente di qualsiasi cosa la bacchetta di Lucius avesse mai prodotto e che quindi non aveva alcuna possibilità di resistere al potere combinato dell'enorme coraggio di Harry e dell'abilità mortifera di Voldemort, ma che tale particolarità della bacchetta di Harry funzionava solo contro Voldemort e che per il resto era come le altre, motivo per cui Hermione era riuscita a spezzarla.

«Grindelwald ha cercato di impedire che Voldemort trovasse la Bacchetta. Ha mentito, lo sa? Ha fatto finta di non averla mai posseduta».

Silente annuì, guardandosi in grembo. Nuove lacrime luccicavano lungo il naso rotto.

«Dicono che nei suoi ultimi anni sia stato preso dal rimorso, nella sua cella a Nurmengard. Spero che sia vero. Mi piacerebbe pensare che abbia compreso l'orrore e l'indegnità di ciò che ha fatto. Forse quella bugia detta a Voldemort è stata il suo tentativo di fare ammenda... di evitare che Voldemort si impossessasse del Dono...» «... o forse che violasse la sua tomba?» suggerì Harry, e Silente si asciugò gli occhi.

In seguito Harry sollevò l'argomento dei Doni della Morte e Silente gli chiese a Harry di perdonarlo per aver temuto che avrebbe fatto i suoi stessi errori con quegli oggetti e gli raccontò parte della sua storia con Grindelwald e per consolarlo Harry disse a Silente che Grindelwald aveva cercato di impedire a Voldemort di andare a prendere la bacchetta mentendo e fingendo di non averla mai avuta. Silente annuì e disse che si diceva che Grindelwald avesse mostrato rimorso negli anni successivi, da solo nella sua cella a Nurmengard, e che forse quella bugia a Voldemort era stata il suo tentativo di fare ammenda, di impedire a Voldemort di prendere il Dono, o (come suggerì Harry) di impedire a Voldemort che profanasse la tomba di Silente. La consapevolezza di cosa sarebbe successo dopo si stabilizzò gradualmente su Harry, e chiese a Silente se doveva tornare indietro. Silente rispose che Harry aveva una scelta, e che poteva decidere se tornare indietro o salire su un treno e andare "avanti". Harry menzionò che Voldemort aveva la Bacchetta di Sambuco, e mentre Silente lo confermò, ma disse che se Harry avesse scelto di tornare c'era una forte possibilità che Voldemort sarebbe stato distrutto per sempre.

«Mi dica un'ultima cosa» chiese Harry. «È vero? O sta succedendo dentro la mia testa?»

Silente gli sorrise e la sua voce risuonò alta e forte nelle orecchie di Harry anche se la nebbiolina luminosa stava calando di nuovo e nascondeva la sua sagoma.

«Certo che sta succedendo dentro la tua testa, Harry. Ma perché diavolo dovrebbe voler dire che non è vero?»

Harry si alzò, così come Silente, e si guardarono. Harry poi chiese se tutto questo fosse reale, o se stesse accadendo nella sua testa. Silente sorrise e mentre la nebbia luminosa stava scendendo di nuovo, oscurando la sua figura, disse a Harry che stava sicuramente accadendo nella sua testa, ma che questo non significava affatto che non fosse reale.

Seconda parte della battaglia[]

Harry si ritrovò di nuovo steso a faccia in giù sul duro terreno, ma finse di essere morto rimanendo esattamente dove era caduto con il braccio sinistro piegato in un angolo scomodo e la bocca aperta. Harry si aspettava di sentire applausi di trionfo e giubilo per la sua morte, ma invece udì passi affrettati, sussurri e mormorii premurosi riempire l'aria.

Poi sentì la voce di Bellatrix, che parlava come se si rivolgesse a un'amante mentre si rivolgeva a Voldemort. Harry, non osando aprire gli occhi, permise agli altri sensi di esplorare la situazione e scoprì che la sua bacchetta era riposta sotto le vesti e, grazie a un leggero effetto ammortizzante attorno allo stomaco, sapeva che anche il Mantello dell'Invisibilità era lì. Aprendo gli occhi di un millimetro, Harry vide che Voldemort sembrava rimettersi in piedi con vari Mangiamorte che si allontanavano di corsa da lui, con solo Bellatrix che rimase adorante al suo fianco.

Presumibilmente anche Voldemort era crollato quando aveva colpito Harry con l'Avada Kedavra. Entrambi erano caduti brevemente privi di sensi ed entrambi erano ora tornati. Voldemort declinò freddamente l'offerta di Bellatrix di aiuto e chiese se il ragazzo fosse morto e ordinò a qualcuno di esaminare Harry e di confermarne la morte.

Lo stesso Voldemort era cauto nell'avvicinarsi a lui, poiché sospettava che non tutto fosse andato secondo i piani. Harry sentì le mani di una donna toccargli il viso, sollevargli una palpebra, insinuarsi sotto la sua maglietta, scendere fino al suo petto e sentire il suo cuore. Per fortuna Narcissa Malfoy volle sapere se suo figlio era vivo e mentì coprendo Harry, dopo aver ricevuto una risposta affermativa, in modo da poter essere libera di cercarlo.

Voldemort quindi lanciò la Maledizione Cruciatus sul corpo di Harry, credendo che il suo corpo non dovesse rimanere incontaminato sul pavimento, ma dovesse essere sottoposto a umiliazioni per dimostrare la sua vittoria. Harry fu sollevato in aria e cercò con tutte le sue forze di rimanere inerte, ma il dolore che si aspettava dalla Maledizione della Tortura non arrivò.

Hagrid porta Harry DH

Hagrid trasporta Harry.

Voldemort annunciò quindi che sarebbero andati al castello per mostrare ai difensori di Hogwarts cosa era successo a Harry e decise che Hagrid avrebbe dovuto trasportare il corpo di Harry, poiché il ragazzo sarebbe stato ben visibile tra le sue braccia, e gli fece addirittura rimettere gli occhiale per farlo essere più riconoscibile. Purtroppo fu costretto a non rivelare nulla ad Hagrid per evitare che si tradisse. Quando si imbatterono nei Centauri, Hagrid li rimproverò per non aver combattuto. Harry era così felice di essere vivo da essere immune all'effetto dei Dissennatori.

Voldemort, amplificò di nuovo magicamente la sua voce ed annunciò che Harry era morto e che era stato ucciso mentre scappava, cercando di salvarsi dicendo che coloro fossero usciti e si fossero inginocchiati davanti a lui sarebbero stati perdonati e risparmiati. Neville rifiutò e la battaglia esplose di nuovo, e per scherno decise di bruciargli il Cappello Parlante in testa, volendo che l'unica Casa che rimanesse fosse Serpeverde, quella fondata dal suo antenato Salazar. In quel momento tuttavia arrivarono i rinforzi radunati da Horace Lumacorno, vedendo suo fratello prigioniero, Grop partì all'attacco e anche i Centauri decisero di intervenire.  

"E anche Neville si mosse: con un solo, rapido, fluido gesto si liberò dell'Incantesimo Petrificus; il Cappello in fiamme gli cadde dalla testa e lui ne estrasse qualcosa di argenteo, con l'impugnatura sfavillante di rubini... Il sibilo della lama d'argento non si sentì sopra il ruggito della folla, il rimbombo dei giganti che cozzavano, la carica dei centauri, eppure attirò a sé gli sguardi di tutti. Con un solo colpo, Neville mozzò la testa dell'enorme serpente, che roteò alta nell'aria, scintillante nella luce che veniva dalla Sala d'Ingresso. La bocca di Voldemort si spalancò in un urlo di rabbia che nessuno riuscì a sentire, e il corpo del serpente cadde con un tonfo ai suoi piedi..."- Neville uccide Nagini e priva Voldemort dell'immortalità.

Neville uccide Nagini

Neville uccide Nagini e priva Voldemort dell'immortalità.

La cosa più importante, forse fu che essendo Neville in grande pericolo e avendo dimostrato di essere un vero Grifondoro, la Spada di Godric Grifondoro si consegnò a lui e memore di ciò che gli aveva detto Harry, uccise Nagini con un sol colpo.

Harry tirò fuori il Mantello dell'Invisibilità da sotto le sue vesti, se lo gettò addosso e balzò in piedi approfittando avendo la fortuna che fossero tutti concentrati su Neville. Harry lanciò un Sortilegio Scudo tra Neville e Voldemort prima che quest'ultimo potesse provare ad attaccare il suo amico.

"Regnava il caos. I centauri scatenati stavano disperdendo i Mangiamorte, tutti cercavano di scappare dai piedi dei giganti, e sempre più vicini risuonavano i rinforzi arrivati da chissà dove; Harry vide enormi creature alate planare attorno alle teste dei giganti di Voldemort; i Thestral e Fierobecco l'Ippogrifo cercavano di cavar loro gli occhi mentre Grop li riempiva di pugni; tanto i difensori di Hogwarts quanto i Mangiamorte di Voldemort furono costretti a rientrare nel castello. Harry scagliava maledizioni contro tutti i Mangiamorte che gli passavano vicino, tramortendoli senza che sapessero chi o che cosa li aveva colpiti; i loro corpi venivano calpestati dalla folla in ritirata".

Ci fu caos mentre i centauri alla carica disperdevano i Mangiamorte e tutti fuggivano dai giganti che si battevano, e continuavano ad arrivare rinforzi. Sia i difensori di Hogwarts che i Mangiamorte vennero costretti a rientrare nel castello, e Harry attaccò qualsiasi Mangiamorte riuscisse a vedere. Nascosto sotto il Mantello, Harry fu scaraventato nella sala d'ingresso. Vide Voldemort dall'altra parte della stanza che si batteva urlando istruzioni ai suoi seguaci mentre lanciava maledizioni ovunque, e Harry lanciava altri Sortilegi Scudo per proteggere i suoi alleati.

Anche gli elfi domestici di Hogwarts si riversarono nell'atrio urlando e agitando coltelli e mannaie, guidati da Kreacher. Ormai gli Hogwartiani erano passati in vantaggio numerico e cominciarono ad avere la meglio. Lucius e Narcissa Malfoy non combatterono e si misero alla ricerca, di loro figlio.

Alla fine, tutti i Mangiamorte furono uccisi o sconfitti e solo Voldemort e Bellatrix rimasero in piedi. Voldemort stava ora duellando contemporaneamente con la McGranitt, Lumacorno e Kingsley che opponevano una buona resistenza, ma erano incapaci di finirlo. Bellatrix era contro Hermione, Ginny e Luna, ma comunque superiore.

Di corsa, la signora Weasley gettò via il mantello per avere libertà di movimento. Bellatrix si girò di scatto e scoppiò a ridere alla vista della sua nuova avversaria.

«FUORI DAI PIEDI!» urlò la signora Weasley alle tre ragazze, e con uno svolazzo della bacchetta cominciò a combattere. Harry rimase a guardare terrorizzato ed euforico la bacchetta di Molly Weasley fendere l'aria e vorticare, e il sorriso di Bellatrix Lestrange tremò prima di trasformarsi in un ringhio. Schizzi di luce volarono da entrambe le bacchette, il pavimento attorno alle due streghe era rovente e crivellato di buchi; entrambe combattevano per uccidere.

«No!» gridò la signora Weasley quando alcuni studenti accorsero in suo aiuto. «Indietro! INDIETRO! è mia!»

Centinaia di persone adesso erano allineate lungo le pareti e assistevano alle due battaglie: Voldemort contro i suoi tre avversari, Bellatrix contro Molly. E Harry, invisibile, era combattuto: voleva attaccare ma anche proteggere, e temeva di colpire gli innocenti.

«Cosa sarà dei tuoi figli quando ti avrò ucciso?» la canzonava sprezzante Bellatrix, folle come il suo Signore, schivando le maledizioni di Molly che le danzavano attorno. «Quando mammina sarà morta come Freddie

«Tu... non... toccherai... mai... più... i... nostri... figli!» urlò la signora Weasley.

Bellatrix rise, la stessa risata esaltata di suo cugino Sirius prima di cade re oltre il velo, e Harry seppe in anticipo che cosa stava per succedere. La maledizione di Molly passò sotto il braccio teso di Bellatrix e la colpì in pieno petto, al cuore. Il sorriso maligno di Bellatrix si congelò, i suoi occhi si dilatarono: per una frazione di secondo capì che cos'era successo, poi cadde. Dalla folla si levò un boato e Voldemort urlò.

Quando la vide tentare di uccidere sua figlia, Molly Weasley scese nella mischia. Bellatrix ruggì dalle risate alla vista della sua nuova sfidante, ma presto capì di aver fatto male a sottovalutarla. Alcuni studenti correvano avanti, cercando di andare in suo aiuto, la signora Weasley gridò loro di tornare indietro e lasciare Bellatrix a lei. Centinaia di persone ora erano allineate lungo le pareti, guardando i due combattimenti.

Bellatrix morta

Molly uccide Bellatrix.

Mentre Bellatrix, furiosa quanto il suo padrone, scherniva Molly per la morte di Fred, Molly urlò che Bellatrix non avrebbe mai più toccato i suoi figli. Bellatrix rise, con la stessa risata esaltata che suo cugino Sirius aveva fatto prima che lei lo uccidesse, e Harry improvvisamente seppe cosa sarebbe successo prima che accadesse. La maledizione ben mirata di Molly volò sotto il braccio teso di Bellatrix e la colpì in pieno petto, direttamente sopra il suo cuore. Il sorriso gongolante di Bellatrix si congelò, i suoi occhi sembrarono sporgersi; per una frazione di secondo seppe cosa era successo, e poi cadde, la folla che guardava ruggì e Voldemort urlò di rabbia per aver perso la sua serva migliore. La sua ira amplificò il suo potere e scagliò all'indietro i suoi nemici, ma a quel punto Harry si rivelò e l'attenzione di Riddle si concentrò su di lui.

Harry Potter: Non voglio aiuto Deve andare così. Devo essere io.

Voldemort: Potter non voleva dire questo. Non è così che si comporta, vero? Chi userai come scudo oggi, Potter?

Harry Potter: Nessuno. Non ci sono altri Horcrux. Siamo solo tu e io. Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive, e uno di noi sta per andarsene per sempre...»

Le urla di shock, gli applausi e le grida di gioia per l'apparizione di Harry furono soffocate e il silenzio calò bruscamente e completamente mentre Voldemort e Harry si fissavano e cominciarono a girarsi intorno. Harry gridò alla folla che non voleva che nessun altro lo aiutasse, che dovevano essere solo lui e Voldemort, anche se Voldemort sibilò che Harry preferiva usare i suoi alleati come scudi. Harry rispose che non c'erano più Horcrux, che c'erano solo lui e Voldemort: nessuno dei due poteva vivere finché l'altro sopravviveva, e uno dei due se ne sarebbe andato per sempre.

Harry spiegò che sacrificandosi per i suoi alleati aveva fornito loro la stessa protezione che sua madre aveva dato a lui e spiegò a Tom che non aveva imparato nulla dai suoi errori e svelò a tutti gli astanti che Piton era stato dalla parte di Silente Harry e che Voldemort non se ne era mai reso conto a causa della cosa che non riusciva a capire. Harry gli spiegò poi che dopo che aveva battuto Draco Malfoy, la bacchetta di Sambuco era diventata sua, perché Draco aveva Disarmato Silente, prima che Piton lo uccidesse. Questo effettivamente sorprese Voldemort, ma ignorò il consiglio di Harry di cercare un po' di rimorso per le sue atrocità e gli lanciò contro un Avada Kedavra, e lui contrattaccò con un Expelliarmus.

"Lo scoppio fu come un colpo di cannone e le fiamme dorate che eruppero tra loro, al centro esatto del cerchio che avevano disegnato, segnarono il punto in cui gli incantesimi si scontrarono. Harry vide il lampo verde di Voldemort urtare il proprio incantesimo, vide la Bacchetta di Sambuco volare in alto, scura contro l'alba, roteare come la testa di Nagini contro il soffitto incantato, verso il padrone che non avrebbe ucciso, che finalmente ne entrava in pieno possesso. E Harry, con l'infallibile abilità del Cercatore, la prese al volo con la mano libera mentre Voldemort cadeva all'indietro, le braccia spalancate, le pupille a fessura degli occhi scarlatti che si giravano verso l'alto. Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione, e Harry fissava, con due bacchette in mano, il guscio vuoto del suo nemico".

Voldemort sconfitto

Harry sconfigge definitivamente Voldemort.

Il getto di luce verde di Voldemort incontrò l'incantesimo di Harry, e la Bacchetta di Sambuco saltò via dalla mano di Voldemort e iniziò a roteare sul soffitto verso il padrone che si rifiutava di uccidere. Harry afferrò la bacchetta nella sua libera mentre Voldemort cadeva all'indietro, ucciso dalla sua stessa maledizione che gli era rimbalzata addosso.

Conseguenze[]

  «Abbiam vinto, viva viva Potter, Vold è mort, con le ossa tutte rotte!>>- Pix celebra la fine della Guerra.

Dopo la sconfitta di Voldemort, tutti applaudirono e lodarono Harry, e corsero verso di lui desiderando toccarlo in segno di gratitudine. Le persone che erano state sottoposte alla Maledizione Imperius tornarono alla normalità, i Mangiamorte fuggirono o vennero catturati, gli innocenti imprigionati ad Azkaban vennero liberati e Kingsley Shacklebolt fu nominato Ministro della Magia.

In seguito, Harry, Ron e Hermione andarono nell'ufficio del Preside, dove Harry cercò le opinioni del ritratto di Silente sui suoi piani per i Doni della Morte. Harry rimise la Bacchetta di Sambuco nella tomba di Silente (credendo che procurasse più guai di quanto valesse, e sperando che il suo potere sarebbe sparito se fosse morto naturalmente), lasciò la Pietra della Resurrezione nella Foresta Proibita e tenne il Mantello dell'Invisibilità. Usò la Bacchetta di Sambuco un'unica volta per riparare la sua.

La morte di Voldemort e di molti dei suoi seguaci pose fine alla Seconda Guerra dei Maghi. La Gran Bretagna magica, che aveva vissuto nella paura per i due anni precedenti, si ritrovò improvvisamente libera dalla morsa dei Mangiamorte e del loro capo. Harry Potter, senza dubbio una delle persone più colpite dalla guerra, si ritrovò ora libero dal fardello che gli era stato imposto prima della sua nascita, quando la profezia lo aveva dichiarato l'unico che avrebbe potuto sconfiggere il Signore Oscuro.

Elenco dei decessi noti[]

Hogwartiani[]

Mangiamorte[]

Curiosità[]

  • In Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2, ci sono diverse differenze tra il romanzo e il film. Una delle differenze più importanti è il fatto che Gregory Goyle è morto nella Stanza delle Necessità al posto di Vincent Tiger. A differenza del romanzo in cui o sono sopravvissuti o il loro destino è rimasto ambiguo, Pius O' Tusoe è morto prima della battaglia nel film e Lavanda Brown era già morta prima dell'attacco di Greyback. Il libro non fa alcun riferimento alla morte di Scabior.
  • Alla battaglia hanno partecipato dei licantropi, tuttavia, il 2 maggio 1998 non c'era luna piena, quindi erano tutti in forma umana e non hanno fatto nulla di diverso da ciò che hanno fatto i normali maghi.
  • Nel film, la battaglia finale tra Harry e Voldemort infuria in tutta la scuola, e il loro duello finale che si svolge nel Cortile anziché nella Sala Grande. Quando Voldemort muore finalmente, il suo corpo si trasforma in cenere e si disperde nell'aria; nel libro, il suo corpo viene spostato dalla Sala Grande e posto in un'anticamera.
  • La battaglia di Hogwarts è stata candidata per il premio "Scena di combattimento dell'anno" agli Scream Awards del 2011. Il combattimento nella Stanza delle Necessità è stato candidato per il premio "Scena sacra dell'anno" .
  • Nel libro, Grop, Fierobecco, i Thestral e i centauri sono tra i difensori di Hogwarts nella battaglia; nel film, sono stati tutti omessi.
  • A partire dal 2015 per i tre anni successivi, la Rowling ha usato Twitter il 2 maggio di ogni anno per scusarsi per una delle morti più significative di un personaggio nella Battaglia:
    • 2015 - Fred Weasley (il peggiore per lei personalmente)
    • 2016 - Remus Lupin (un sacrificio per salvare Arthur Weasley, poiché i Weasley avevano già perso Fred)
    • 2017 - Severus Piton
    • 2018 - Dobby (anche se non morì durante la battaglia, "diede la sua vita per salvare le persone che l'avrebbero vinta")
  • In un'intervista del 2007 su PotterCast 131 JKR ha affermato che non tutti i Serpeverde erano cattivi, ma avevano un più alto senso di autoconservazione. Alcuni studenti Serpeverde hanno infatti partecipato alla Battaglia di Hogwarts tornando indietro con i rinforzi capeggiati da Horace Lumacorno[1]

Apparizioni[]